Struttura

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Percorrendo la via Ravegnana, prima di raggiungere l’abitato di Coccolia si scorge un lungo viale di pioppi, da dove si intravedono la fattoria, la torre medioevale, l’antico portico (uno dei pochi ancora esistenti in perfetto stato di conservazione in Romagna, che in tempi antichi era utilizzato per battere canapa, grano e altre produzioni) ed alla fine si può scorgere la Villa Pasolini, dove molte generazioni di questa famiglia usavano trascorrere il periodo estivo.

La famiglia aveva l’abitudine di invitare amici provenienti dall’Inghilterra, dalla Francia e dagli Stati Uniti anche per studiare le moderne tecniche agricole e per visitare i mosaici di Ravenna.

All’inizio del 19esimo secolo gli edifici preesistenti, databili fin dal XII secolo, vennero trasformati in abitazioni, in una bellissima limonaia e in scuderie nelle quali la famiglia teneva i suoi cavalli -tanto da sella che da tiro- molto amati. La famiglia aveva l’usanza di andare a cavallo tutte le mattine nelle tenute, nelle pinete  e fin sulla spiaggia. Gli stessi cavalli venivano trasportati da Montericco e da Ravenna e Roma per permettere loro di montarli ovunque volessero.

L’adiacente portico rurale è particolarmente bello e dietro si può vedere una attraente casa di campagna, la Villa. Al suo interno i famosi scenografi e decoratori teatrali di Faenza, Romolo e Tancredi Liverani, decorarono le volte e i muri della luminosa galleria e della bellissima sala da pranzo. In quest’ultima realizzarono un trompe d’oeil raffigurante una tenda militare a strisce rosse e bianche aperta su romantiche vedute.

Nell’edificio si trova anche una piccola e graziosa cappella con lapidi commemorative.

Vicino alla villa, le vere di due antichi pozzi in pietra.

la_torre_e_la_villa

Il bellissimo parco vale una visita: lunghi filari di tigli vennero piantati a cornice dei piccoli boschi e vasti prati. Da notare l’eccezionale altezza dei platani e dei tigli. Un bellissimo parco dove si può passeggiare e accostarsi ai recinti nei quali un tempo venivano addestrati i cavalli. Nel bosco si possono tutt’ora intravedere i resti di siepi di bosso, un tempo parte di un giardino all’italiana.